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Roche – A fianco del coraggio
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Tra passato e presente, in un luogo vicino e lontano, c'erano una volta un re ed una
regina. Avevano desiderato un bambino, ma invano. Quando la regina, adulta, piangeva il
suo destino, giunse a palazzo una donna coperta di stracci.
La regina, che, nonostante la sofferenza che aveva nel cuore, non aveva mutato il suo
buon carattere, la fece sedere a tavola.
Quando il banchetto terminò, la donna invitò la regina a sedere su un logoro scranno. Le
promise di esaudire un desiderio, in cambio della cosa più preziosa che avesse. La regina,
che era sì di buon cuore, ma per nascita e cultura alla parola "prezioso" naturalmente
associava uno dei suoi gioielli, donò un enorme diamante.
Nacque l'erede: bellissimo, ma di cristallo. La regina trasalì, ma promise di aver cura di
quella creatura, evitando che il suo corpo fragile fosse scheggiato dagli urti o finisse in
pezzi.
Gli spigoli furono arrotondati e le pareti del palazzo ricoperte di morbida ovatta.
Gli anni passarono, tra le mura d'ovatta, ed il principe non imparò a parlare, imitando tutti i
suoni della natura, ma solo quelli.
Venne la guerra. Come in tutte le favole, qualcuno tentò di conquistare il regno e ci riuscì:
il re era anziano e suo figlio, il principe di cristallo, non avrebbe potuto scendere in
battaglia, i colpi delle armi lo avrebbero ridotto in pezzi.
Solo il principe di cristallo fu lasciato andare: la guerra non fa inutili prigionieri.
Per la prima volta, lasciò quelle mura di ovatta e si incamminò verso la foresta, sicuro, tra i
suoni che gli erano familiari, imitandoli. E 13 scimmie, altrettanti leoni ed elefanti accorsero
e, di fronte a quella singolare creatura, senza paura o diffidenza, decisero di aiutarlo.
Il principe di cristallo tornò al castello con il feroce esercito, in groppa ad uno dei 13
elefanti e liberò il regno.
La regina pianse, ma quella volta furono lacrime di gioia. Finalmente riuscì a vedere: quel
corpicino non era cristallo, ma diamante, e non si sarebbe mai scheggiato. Il suo principe
era diventato forte e avrebbe vinto tutte le sue guerre.
Questa è una favola vera.
A Napoli, in una chiesetta dei quartieri spagnoli, le donne che disperano di avere un
bambino, fanno la fila per sedere sulla sua sedia miracolosa di S.Francesca.
Due anni fa, in quella stessa Napoli, nacque il principe di cristallo, il nostro diamante.
Il 13 l'ho scelto perché porta bene.